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Online la preghiera del Santo Rosario con il Vescovo Francesco
Martedì 26 maggio alle ore 15 nella nostra scuola dell’infanzia, il Vescovo di Bergamo, Monsignor Francesco Beschi, è venuto a recitare il Rosario per tutta la Diocesi dedicandolo alla Scuola, ai loro operatori e alle varie istituzioni scolastiche. Era alla ricerca di una Scuola che si prestasse per questa celebrazione e poi avendo saputo della morte di suor Marisa, in veste di insegnante, ha scelto di venire qui. La cappella è troppo piccola per le riprese televisive e poi con le dovute distanze era impossibile da utilizzare, inoltre cercava un ambiente scolastico dove ci fosse il richiamo alla scuola dell’infanzia e così è stata scelta la sala giochi della scuola dove abbiamo messo la statua della Madonna che solitamente sta all’entrata. Abbiamo organizzato tutto nei minimi particolari e presenti diverse autorità del mondo della scuola a livello provinciale e regionale. Oltre al Vescovo e al nostro curato c’erano altri tre sacerdoti impegnati nella formazione degli insegnanti di religione e anche del personale laico. Da parte nostra c’eravamo noi due suore e un’insegnante e alcuni genitori, oltre alla rappresentante della nostra scuola e al Presidente della Fondazione Cavagnis. Il Vescovo nelle quattro settimane di maggio ha presieduto la recita del rosario in varie realtà sociali che hanno avuto particolare rilievo in questo clima di pandemia del coronavirus: agli operatori sanitari, alla protezione civile, alle case di cura e ultimo alla scuola. Sono stati recitati i misteri della luce, perché il Rosario è stato trasmesso da Bergamo TV, l’emittente televisiva della Diocesi il giovedì 28 maggio alle ore 17:00. Queste che seguono sono le intenzioni di preghiere per ciascun mistero della luce: “In una stagione come la nostra, caratterizzata dall’incertezza sui valori e da una crisi culturale e spirituale altrettanto seria, se non ancora di più, di quella economica, tutta la scuola ha da essere, insieme con la famiglia e le comunità civili e cristiane, un luogo credibile, nel quale gli adulti sappiano costruire relazioni di vicinanza e sostegno alle giovani generazioni, rispondendo alla loro domanda di significato e di rapporti umani autentici
Nell’orizzonte della comunità civile e cristiana, la famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante. Per i genitori, l’educazione è un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione della vita; originale e primario rispetto al compito educativo di altri soggetti; insostituibile e inalienabile, nel senso che non può essere delegato né surrogato. Educare in famiglia è oggi un’arte davvero difficile. Suor M. Nives e Sr M. Andreina
Zogno (BG) |
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