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Agosto a San Luca

Gli esercizi sono sempre esperienza di preghiera e cammino di discernimento della volontà di Dio.
Negli esercizi si sperimenta la forza dello Spirito Santo che fa luce nella propria vita, dà la grazia per mettere ordine e purificare il cuore.
Quest’anno a motivo della pandemia da coronavirus, gli esercizi spirituali si sono concentrati nel mese di agosto, in due turni, per le suore di Roma, mentre le altre case filiali d’Italia, si sono organizzate nella loro Diocesi di appartenenza. Il primo turno dal 2 all’8 agosto è stato predicato da Fra Antonio Lanzi che ci ha presentato la vita di religiose “Figlie della Madonna” come un essere nella gioia sull’esempio di Maria. Questo significa donare, testimoniare con amore, nella gratuità e nella gratitudine.

Il gaudio di Maria è vissuto in ogni istante, accompagnando il Figlio nel silenzio obbediente, che accoglie il progetto di Dio in ogni istante della sua vita in questo suo “stare”, Maria ha anticipato, con speranza, tutta la gioia a venire!
Accogliamo con gioia la grazia di seguire Gesù, il privilegio di essere cristiani, il dono di rispondere con libertà alla chiamata di Dio. Costruiamo la gioia intorno a noi diffondendo la speranza, donando la testimonianza, accettando serenamente il nostro quotidiano colmo della Provvidenza e presenza di Dio.

Uno stile di vita da tenere presente ogni giorno e al quale anche Don Umberto Terenzi, nel lontano 1953, ci esortava con queste parole:
“A conclusione dei vostri esercizi, io insisto sulla parte del voto di amore: per amare e per far amare la Madonna non sempre tutto è facile, anzi ci sono molte prove da subire, ci sono molte difficoltà da superare, e le dobbiamo superare con spirito soprannaturale, con fede, ma più che altro con amore e con gioia. La gioia, la serenità, la giovialità, la carità, l’umile sottomissione, la docilità continua delle Figlie della Madonna del Divino Amore deve essere frutto del loro “voto di amore” Se amate la Madonna e avete il desiderio intenso di adempiere la vostra vocazione di farla amare, allora qualunque cosa vi costi, figliole care, nulla è grave, e tutto è gioia grande. Figliole care, in tutta la nostra vita noi dobbiamo avere sempre lo stesso risultato nel nostro povero cuore: la gioia grande di essere stati chiamati a servire la Madonna da figli con immenso amore. Amarla e farla amare, e prendere con gioia tutto quello ci tocca incontrare nella nostra povera vita per amarla e farla amare. I vostri esercizi si concludono con sentimenti di fede, di intelletto, di intelligenza delle nostre opere fatte a nome della Madonna. Non abbiate timore di nulla: per le difficoltà interne ed esterne c’è il voto di amore della Madonna, che è santo e copre tutto. Posso dire con sicurezza e con chiarezza che chi non ha questo sentimento non sta nello spirito della Madonna del Divino Amore! Ve lo dico chiaro: se vedo una suora permalosa, ammusata, preoccupata, io dico: non sei Figlia come la Madonna ti vuole. Io devo vedere anime e volti sereni; devo sentire linguaggio sereno, parole di fede, devo vedere opere di zelo. Questo è lo spirito della Madonna! Senza timore, con quella prudenza necessaria e regolata specialmente dalla santa obbedienza: docilità, umiltà, ma poi grande fiamma di fuoco di amore per poter conquistare il mondo al Divino Amore e realizzare la volontà della Madonna di salvare oggigiorno questa povera umanità nel suo spirito e con i suoi mezzi. Il suo Spirito è l’amore di Dio, e i suoi mezzi sono [sempre] il suo amore.

MT 2 del 7 settembre 1953

Il secondo turno dal 9 al 13 agosto è stato predicato da Don Gerardo Di Paolo sul tema della conversione personale e comunitaria, per essere portatrici dell’annuncio del Vangelo a partire dalla propria Comunità fino a raggiungere i fratelli e le sorelle che incontriamo ogni giorno nei nostri servizi e nell’apostolato.
Il tema di fondo è stato quello dell’esodo del popolo d’Israele dall’Egitto alla Terra Promessa, come paradigma del “tornare a Dio con tutto il cuore”. Dio è il protagonista della conversione e questa è possibile solo se siamo certi che c’è Qualcuno che ci ama ed è sempre alla nostra ricerca per condividere la pienezza della sua vita divina. “Dove sei?” è la prima parola che Dio rivolge all’uomo (Gen 3,1), mentre lui si nasconde. Lasciarsi trovare e avvolgere dall’Amore di Dio Padre è realizzare la propria conversione.
Nel pomeriggio lo “sguardo” si rivolgeva alla vita di Comunità, avendo come icona biblica la prima comunità presentata dagli Atti degli Apostoli, che presenta l’ideale della vita comune, ripresa da tutti i fondatori a partire da San Benedetto, ma che può sembrare quasi un’utopia irraggiungibile.
La Comunità però ha senso solo se “produce” comunione, San Giovanni Paolo II afferma che la Chiesa è “casa e scuola di comunione” ed ognuna di noi con il Battesimo è stata rivestita di una vita nuova da condivivere con altre battezzate, in un cammino di conversione quotidiana.
Sul tema della vita comunitaria Don Gerardo ha saputo inserire la Parola del Fondatore Don Umberto Terenzi leggendoci le sue Meditazioni rivolte a noi Figlie negli anni dal ’49 al ’53, nelle quali indica le virtù necessarie per vivere in armonia le une con le altre: abnegazione, costanza, generosità. Abnegazione vuol dire mandare sempre avanti Dio e non il mio io, con l’umiltà; Costanza significa stancarsi e logorarsi la vita per la fatica del lavoro ma MAI LOGORARE LO SPIRITO; Generosità è la costanza del donarsi, e queste tre caratteristiche crescono insieme.
Gli spunti e gli stimoli di riflessione sono stati molti e tutti tratti dalla Parola di Dio sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, e dalle parole ispirate del Fondatore, il tutto vissuto nella pace e nella bellezza della natura di Casa San Luca e dintorni. Bella anche l’esperienza del pellegrinaggio a Sant’Agnello e della condivisione del nostro far memoria della chiamata di Dio nella Comunità delle Figlie della Madonna del Divino Amore, ricordando uno o più caratteristiche che ci hanno colpito in particolare entrando in Comunità. In tutte si è sottolineato l’aspetto del senso della famigliarità dei rapporti tra di noi che crea uno spirito di vera famiglia, che in conclusione abbiamo detto non dobbiamo perdere perché è la nostra peculiarità che ci deve sempre distinguere.
Un grazie sentito a Don Gerardo nostro fratello Oblato del Divino Amore, con il quale abbiamo condiviso questi giorni di ripresa del corpo e dello spirito.

Ave Maria e...avanti con fiducia!

M. M. Luisa C.
sr. M. Paola G.