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2-5 gennaio 2011 - Maria maestra e madre di vita spirituale

Nelle giornate dal 2 al 5 gennaio, un nuovo, atteso, appuntamento al Santuario della Madonna del Divino Amore, ricco di stimoli e spunti di preghiera, è stato entusiasticamente partecipato da alcune giovani ragazze provenienti da più parti d’Italia.

Le differenti fasce di età e di provenienza hanno permesso di rendere le giornate ancora più intense ed “educative”. È stato proprio il verbo “educare” il punto di partenza per interrogarci sul significato profondo della nostra vocazione cristiana. Don Fernando Altieri, Oblato della Madonna del Divino Amore, durante il primo incontro della prima giornata, ci ha guidato con semplicità attraverso il mistero della Parola che si incarna attraverso Maria; la stessa Maria però non è solo madre ma anche discepola perché obbedisce alla volontà del Padre e si fa educare dal Verbo, e maestra perché diventa per noi modello di vita. Come lei anche noi, quindi rivestiamo il duplice compito di diventare discepoli per accogliere la Parola che diventa vita in noi e, nello stesso tempo, educatori per gli altri nel momento in cui porgiamo e testimoniamo attivamente lo stesso Amore, la stessa vita.

Un concetto così vero è stato reso ancora più esplicito e chiaro dal percorso visivo guidato, nel successivo incontro, da Silvia Polizzi, iconografa, attraverso le icone da lei dipinte e spiegate.
Maria, l’obbediente, è disegnata in piedi.
Un’ immagine così potente e diretta che colpisce il cuore del messaggio: chi obbedisce non è succube, ma è partecipe e la volontà dell’altro non è semplicemente accettata ma accolta e vissuta con gioia e amore. Maria, maestra e discepola, però è anche dipinta sempre in atteggiamento di ascolto: mettere da parte il proprio io per far posto all’altro si realizza con un semplice gesto carico di umiltà: fare silenzio. Il linguaggio delle icone, ancor più di quello delle parole, riesce a far cogliere le sfumature di ciò che la Parola esprime. Maria è madre di ogni creatura e con la stessa tenerezza con cui ci dona il suo unico figlio ci invita ad affrontare la vita, nonostante i suoi dolori, alla luce della Sua grazia, che è per tutti, nessuno escluso (Don Tonino Bello).

L’ultima serata si è conclusa con un momento di convivialità comunitario con le altre suore di Casa Madonna, che ci hanno ospitato. E mentre raccontavamo in modo spontaneo e poco adeguato (abbiamo realizzato un simpatico cartellone), le giornate trascorse insieme, ci siamo rese conto di come possiamo essere testimoni non solo delle parole, ma anche della gioia e della serenità e della speranza che nasce dallo stare insieme nel rispetto e nell’attenzione reciproca, ognuno con i suoi doni, ognuno con le sue paure ma anche con la sua fede, unica e bellissima.

L’augurio per questo nuovo anno è di essere attivi nell’obbedienza con gesti sinceri di umiltà e, sempre imparando da Maria, capaci di un ascolto vero e di un’accoglienza senza clamori e protagonismi personali.

Anna una delle partecipanti alle giornate di spiritualità di gennaio.