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Viaggio Missionario in Filippine e Indonesia - Un'esperienza da non dimenticare...!

Arriviamo a Manila il 3 giugno sera e viene a prenderci all’aeroporto sr. Carla delle suore della Sacra Famiglia, che con grande spirito di accoglienza ci ospita nella sua casa. La mattina dopo ripartiamo per Cagayan de Oro e vengono a prenderci le nostre sorelle: sr. Marta Patrizia Cagnas, sr. M. Tessie e sr. M. Riny. Durante il percorso per andare a casa ci fermiamo a visitare il Santuario della Divina Misericordia dove sorge una grande statua di Gesù Misericordioso. Al nostro arrivo nella “Casa della gioia” ci accolgono le bambine e le mamme che aiutano per il buon andamento di questa bella opera sociale e caritativa nei confronti di tante bambine che altrimenti non riuscirebbero ad affrontare le tante avversità che la vita gli pone fin dalla più tenera età: abbandono da parte dei genitori, malnutrizione, mancanza di istruzione, ecc. Nonostante il caldo umido e il cambio di fuso orario (6 ore avanti rispetto all’Italia!) la notte riusciamo a riposare bene e alle 5 ci alziamo per andare nella cappellina della casa per le prime preghiere e poi alla S. Messa nella Parrocchia vicina dedicata alla Madonna di Fatima. Nella mattina conosciamo gli architetti che stanno lavorando per realizzare il progetto delle Casette per squatter, in parte finanziato dalla CEI. Il progetto prevede 15 case, che saranno abitate da famiglie unite dal vincolo del matrimonio cristiano, nelle quali potranno trovare accoglienza bambine bisognose di crescere in un ambiente moralmente sano, che dia loro la possibilità di realizzare un futuro dignitoso.

Nei giorni a seguire abbiamo avuto modo di visitare quartieri di Cagayan dove le persone e tanti bambini, vivono in situazioni davvero misere, ridotti al minimo necessario per vivere. In uno di questi vive un papà, rimasto vedovo, da anni malato di tubercolosi con sette figli, dei quali tre ospiti della “Casa della gioia” delle nostre suore, e i due più piccoli che sono voluti rimanere con il padre, vanno alla scuola elementare, grazie all’interessamento di sr. Martha Patrizia che si è impegnata a trovare tutti i documenti necessari, mentre due ragazzi più grandi sono andati a vivere da soli, lontani dal papà. Ma di queste situazioni ce ne sono davvero tante.

Il giovedì 7 tutta la Diocesi di Cagayan è in festa per l’Ordinazione Episcopale di Mons. Raul B. Dael, che si svolge al mattino nella Cattedrale, e alla quale partecipiamo anche noi come Comunità religiosa presente in Diocesi ormai da venti anni. La Celebrazione si svolge con molta solennità e partecipazione, sono presenti i sacerdoti della Diocesi, i rappresentanti di tutti gli Istituti religiosi maschili e tante religiose. Nei primi banchi prendono posto i parenti tra cui la sorella del neo-vescovo, monaca carmelitana. All’esterno sotto dei tendoni predisposti per il sole assistono centinaia di fedeli. Al termine della lunga ed emozionante celebrazione ci fermiamo al pranzo offerto dalla Diocesi a tutte le religiose, ma non riusciamo a raggiungere il Vescovo per salutarlo perché viene letteralmente assalito dai fedeli quando, uscito dalla Cattedrale attraversa il parco, nel quale è stato allestito un palco per continuare la festa con canti e danze, e dove gli viene servito il pranzo, una volta liberato dagli uomini della sicurezza. Altro momento significativo e tanto atteso è stato quello della benedizione del terreno delle “Casette” domenica mattina 10 giugno alle ore 10.30, dove ci troviamo con il Sacerdote che presiede la cerimonia, tutte noi suore, le bambine, il personale, e gli architetti, per un momento di preghiera e per implorare la benedizione del Signore e della Madre del Divino Amore, su questa opera di carità. L’inizio dei lavori è previsto per il 18 giugno e si ritiene di terminare il progetto entro un anno.

Nel pomeriggio della domenica si è svolto un incontro con tutti i bambini e ragazzi, circa un centinaio, che sono sostenuti dagli “sponsor” dell’Italia, con le adozioni a distanza, nel salone della Casa della gioia. Prima sr. Martha P. li ha intrattenuti con un momento formativo di catechesi e poi alcuni di loro ci hanno salutato e hanno voluto scattare con noi delle foto ricordo. L’incontro si conclude a suon di musica e ciotole di riso al cioccolato a volontà! Basta davvero poco per rendere felici questi piccoli che non conoscono il “superfluo”.

La mattina seguente ci rechiamo con sr. M. Riny e una delle ragazze più grandi della Casa famiglia, Geraldin, a visitare un quartiere dell’estrema periferia di Cagayan, dove abitano la maggior parte dei bambini adottati a distanza a motivo della situazione veramente indigente nella quale si trovano a vivere. Qui si tocca con mano il “frutto” nato dall’egoismo umano e poi maturato nel corso della storia, che ha provocato una profonda ingiustizia tra i popoli del mondo, ma fino a quando questo potrà ancora continuare, lasciandoci tutti più o meno indifferenti?

Il 12 giugno in Filippine è festa nazionale perché si commemora l’indipendenza dalla Spagna nel 1898, per questo tutte le scuole sono chiuse e la Casa famiglia al completo ha colto l’occasione per trascorrere una giornata diversa e più “fresca” andando in un bel parco con diverse piscine per piccoli e grandi. La gioia delle bambine era palpabile e la mattina è trascorsa veloce tra centinaia di tuffi e giochi in acqua.

La sera le bambine cominciano a portare letterine e disegni per salutarci perché la nostra permanenza è già trascorsa, il tempo è volato e domani mattina, 13 giugno, partiamo per l’Indonesia dirette a Maumere nell’isola di Flores, dove ci attendono le nostre due sorelle indiane sr. M. Bincy e sr. M. Jisha, in compagnia dei nostri amici Daniela e Tiziano che da qualche giorno si trovano anche loro come graditi ospiti e turisti allo stesso tempo (vedi articolo pag.9-10)

Il viaggio fin da subito si presenta più lungo del previsto il volo per Manila è in ritardo di tre ore, che poi si allunga a cinque, forse a causa delle condizioni del tempo. Anche a Manila altre tre ore di ritardo per arrivare a Bali dove atterriamo alle 4 del mattino, ma con nostra grande gioia ad attenderci troviamo sr. M. Jisha che ha già organizzato tutto: trasporto con auto nella casa delle suore dell’Immacolata che fanno ospitalità in città, stanze per riposare qualche ora e poi al mattino una buona colazione insieme alla comunità, partenza per Maumere. Finalmente arriviamo questa volta in orario all’aeroporto dove ci viene a prendere un altro autista che ci porta direttamente a casa delle suore. Qui c’incontriamo con sr. M. Bincy , Daniela e Tiziano che ci accolgono in un clima di gioia fraterna. Finalmente, dopo una bella doccia “fredda” (letteralmente parlando)...tutti a tavola per un buon pranzo all’italiana, arricchito dai racconti dei nostri amici di Verona, che ci descrivono le loro “avventure” di esploratori dell’isola, che offre tante opportunità di bellezze naturali e culturali.

Anche ai nostri occhi l’Indonesia si è svelata come un altro dei tanti “volti” del grande continente asiatico, da scoprire: le persone sono molto accoglienti, sorridenti e salutano ogni volta che t’incontrano “Sore sisters (buona sera sorelle)!” è il primo saluto che abbiamo sentito e imparato a ripetere. La lingua indonesiana parlata dalla popolazione usa l’alfabeto latino e in essa si trovano parole arabe come “salam” e portoghesi, lasciate dagli antichi conquistatori. La gente ama molto cantare e nelle liturgie tutti cantano seguendo con i libretti i testi e le note musicali che sono indicate con i numeri. La musica è ritmata e festosa. Le famiglie vivono unite ed hanno in media tre o quattro figli. Le abitazioni sono ben curate, costruite con mattoni o con bambù, recintate e ordinate. Molte donne usano ancora lavorare in casa con il telaio di bambù per tessere lunghe stoffe di 2 o 3 metri, di puro cotone, lavorate a mano e chiamati ikat davvero originali, che indossano intrecciate in vita. Una caratteristica veramente unica, in uso nella città di Maumere, è quella di seppellire i propri cari nel giardino della propria casa con delle belle tombe ornate e ben tenute, con fotografie e oggetti che appartenevano al defunto.

Nei giorni della nostra permanenza abbiamo incontrato molte religiose di altri Istituti presenti in Maumere da diversi anni. Le più vicine alla casa dove si trovano in affitto le nostre sorelle, sono le suore Mercedarie, dalle quali ogni mattina siamo andate per partecipare alla Messa che si celebra in rito latino, ma in lingua locale, animata dal coro delle novizie e postulanti, circa una ventina, residenti nella casa di formazione. Abbiamo visitato la comunità delle suore brigidine, delle francescane del Signore, delle suore catechiste, delle ospedaliere della Misericordia, delle monache passioniste di clausura, ecc. Una mattina siamo state ricevute dal Vescovo della Diocesi, la cui casa è proprio vicina alle nostre suore S.E. Mons. Kerubim, che ci ha accolte molto benevolmente e ha notato il nostro colletto azzurro dicendo “è il colore della Madonna!”. Un pomeriggio siamo salite su un monte che si trova in una zona della città chiamata Nilo sul quale è stata posta dai Padri Passionisti una grande statua bianca della Vergine Maria che è visibile anche da molto lontano in atteggiamento di richiedere grazie per la popolazione, molto suggestivo il luogo e molto bello il panorama che si può ammirare. Un'altra bellezza unica al mondo che abbiamo avuto la gioia di ammirare è stata quella del Vulcano Kelimutu che ci ha lasciate senza parole, il viaggio per raggiungerlo è stato un po’ “avventuroso” perché il giorno prima aveva piovuto molto e la strada per salire era piena di fango, ma noi non ci siamo date per vinte e abbiamo cominciato a percorrere l’ultimo tratto a piedi e poi con l’aiuto di qualche moto di passaggio, giunte all’ingresso ci hanno fatto salire con un carretto motorizzato e siamo arrivate fin quasi alla cima. Lo spettacolo che si è mostrato ai nostri occhi è valso la pena di tanta fatica: due enormi crateri riempiti da due laghi di colore verde smeraldo ed un altro, poco più avanti, di colore blu. La caratteristica è il cambiamento di colore dei tre laghi che da verdi diventano rossi a seconda dei fenomeni chimici dei gas sotterranei.

Gli ultimi giorni abbiamo avuto la grazia di incontrare Padre Donato Lovito degli Stimmatini, che conosce ed aiuta le nostre suore, il quale ha celebrato nella nostra cappellina e dopo qualche giorno ci ha accolte per una Celebrazione con i suoi seminaristi, nella sua casa nelle vicinanze del Seminario Interdiocesano di Maumere che ospita migliaia di seminaristi di tutta l’Isola di Flores e dove è passato San Giovanni Paolo II. Ancora oggi si custodisce la stanza dove ha pernottato il Santo Papa e dove è stata posta una sua reliquia.

Il giorno prima della nostra partenza è venuto a trovarci Padre Luigi Galvani dei Padri Camilliani anche lui missionario da tanti anni in Indonesia e dintorni, Filippine, Thailandia, Vietnam, ed anche lui molto disponibile ad aiutare le nostre suore missionarie soprattutto in questa prima fase di insediamento nella nuova missione.

I giorni sono passati veloci anche questa volta e il 27 mattina ripartiamo da Maumere verso Bali, poi per Jakarta, qui ci ritroviamo con i nostri amici Daniela e Tiziano e c’imbarchiamo sullo stesso volo per Instanbul (12 ore no-stop), poi ci dividiamo: loro per Venezia e noi per Roma, ma uniti dalla stessa esperienza fatta di volti sereni, di terre ancora non contaminate, anche se decisamente incamminate sulla via di un rapido sviluppo, ma che sicuramente c’insegnano uno stile di vita più semplice e più vicino a un genuino “spirito umano”, che noi dell’emisfero nord del mondo, abbiamo un po’ dimenticato e che dobbiamo riconquistare per non perdere il senso del nostro frenetico correre quotidiano.

Sr. M. Paola Gazzoli